Ultima modifica: 11 Novembre 2024

Il plesso di Santa Luce alla mostra fotografica sulla Grande Guerra

Oggi 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Comune di Santa Luce, in collaborazione con le associazioni Microstoria e Auser, ha inaugurato un’interessantissima mostra fotografica sulla Grande Guerra, allestita nella Sala Niccolini. All’evento hanno partecipato la classe V della Scuola Primaria “Iqbal Masih” e le tre classi della Scuola Secondaria “A. Benci” di Santa Luce.

Nel 1922 questa data fu scelta perché essa aveva segnato la fine di quel conflitto che era costato la vita ad oltre 650000 soldati, senza contare le decine di migliaia di combattenti tornati a casa invalidi. 

Dopo l’accorato benvenuto della nostra Sindaca Giamila Carli, la quale ha anche mostrato agli alunni e alle alunne alcune medaglie al valor militare meritate da un suo nonno, la Dott.ssa Barbara Rossi dell’Associazione Microstoria ha illustrato il risultato delle sue ricerche d’archivio, che hanno suscitato grande interesse. Molto toccanti le foto d’epoca di soldati in trincea affondati nel fango e di altri militi che indossavano maschere antigas; particolarmente emozionante la foto di Maria Bergamas, madre di un soldato disperso, che ebbe l’onore di scegliere la salma del Milite Ignoto. Successivamente, i nostri ragazzi hanno potuto osservare gli oggetti e i documenti d’epoca esposti: medaglie al valore; un manifesto con cui il Comune di Santa Luce, il 3 novembre del 1921, invitava i suoi cittadini ad una cerimonia in onore del Milite Ignoto, alla stessa ora in cui la stessa solenne cerimonia veniva eseguita presso l’Altare della Patria a Roma; un foglio di congedo illimitato consegnato ad un soldato alla fine della guerra; una condanna a morte per insubordinazione: quest’ultimo documento ha particolarmente colpito gli studenti.   

In un periodo storico in cui l’uso delle armi sembra aver completamente sostituito il dialogo e il confronto, questa mostra si pone come un momento di riflessione che può solo giovare ai nostri studenti, futuri cittadini della nostra cara Europa.

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