Ultima modifica: 14 Febbraio 2025

Il progetto P.O.S.S.O. alla Secondaria di Santa Luce

Il Consiglio di classe della III F ci ha proposto di partecipare ad un progetto chiamato P.O.S.S.O. La formatrice Silvia Rubes ha guidato le attività, ma erano presenti anche altri nostri insegnanti. E’ stato un vero e proprio percorso che ci ha accompagnato per due mesi. 

Gli incontri del P.O.S.S.O. si sono tenuti una volta alla settimana, per circa una decina di volte. Hanno avuto una durata di circa due ore ciascuno. Il primo appuntamento è stato di presentazione e di conoscenza reciproca. Silvia ci ha spiegato cosa avremmo fatto e per quale scopo. Sarebbe stato un percorso di orientamento in senso ampio. I suoi contenuti ci hanno subito colpiti e noi siamo stati curiosi e felici di iniziarlo. 

L’attività

Silvia ci ha proposto diverse attività: ad esempio, avevamo dei biglietti sui quali bisognava scrivere degli aggettivi che ci descrivessero. Durante un altro incontro, abbiamo scelto immagini di quadri famosi che ci rappresentassero. Un altro giorno ancora, Silvia ci ha posto delle domande del tipo “se fossi un giardino, che giardino saresti?” nel senso, “rigoglioso o con fiori morti?” Abbiamo dovuto parlare di noi, della nostra vita quotidiana, quindi della nostra famiglia, delle nostre amicizie, in generale raccontarci. Questo ha creato della tensione: non è facile aprirsi davanti a tutti. Ora, ripensandoci, siamo proprio fieri di aver superato l’imbarazzo, perché i risultati sono stati sorprendenti.

Infine, come attività finale del progetto P.O.S.S.O., abbiamo realizzato un podcast. Silvia ha portato in classe tutta l’apparecchiatura necessaria. All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà ad usarla, ma poi abbiamo imparato come comportarci davanti ad un microfono! Ciascuno di noi, superando un po’ di imbarazzo, ha registrato impressioni personali ed episodi importanti della propria vita.

Questo progetto si è rivelato un’esperienza positiva, perché ci ha coinvolto molto, spingendoci a parlare anche di aspetti del nostro carattere più nascosti e  credo che ce lo ricorderemo per sempre. 

Matilde Bocelli, III F

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