Ultima modifica: 7 Marzo 2025

La Terza F di Santa Luce alla Domus Mazziniana

Il giorno 25 febbraio noi studenti della III F del plesso di Santa Luce abbiamo fatto un’uscita didattica a Pisa.

Ci siamo recati alla Domus Mazziniana. E’ un museo e un istituto di studi storici dedicato a Giuseppe Mazzini, uno dei massimi protagonisti del Risorgimento Italiano.

La Domus ha questo nome perché si trova dove sorgeva la casa di Pellegrino Rosselli e di sua moglie Janet Nathan. La coppia ospitò Giuseppe Mazzini a Pisa nel 1872, poco prima che egli morisse. Quando nel 1943 gli Alleati bombardarono la stazione ferroviaria di Pisa, distrussero anche l’intero quartiere circostante, compresa la casa Pellegrino-Nathan. Successivamente, lo Stato italiano l’ha ricostruita e l’ha destinata a museo e centro studi. L’interno della costruzione ha una particolarità: non presenta spazi chiusi. Questo simboleggia il desiderio che non ci siano limiti alla libertà. Una grande struttura di metallo, invece, ricopre l’ingresso di via d’Azeglio. Vi si legge il testo integrale del giuramento della Giovine Italia.

La guida ci ha spiegato l’importante ruolo che Mazzini ha avuto nella lotta per l’unificazione italiana. Ci ha raccontato dei dettagli molto interessanti sulla sua vita: per esempio, abbiamo scoperto che aveva una grande passione per la musica. Pare che sapesse suonare molto bene la chitarra.

Durante la visita abbiamo avuto l’opportunità di vedere da vicino documenti, lettere e altri oggetti appartenuti a Mazzini. Il grande patriota genovese possedeva libri in varie lingue. Egli leggeva perfettamente inglese, francese e tedesco. Abbiamo visto penne e calamai che ha usato per realizzare i suoi importanti scritti. Nelle teche della Domus ci sono anche abiti indossati dagli eroi garibaldini. La Sovrintendenza ai Monumenti mise in salvo queste cose, proprio perché temeva che le bombe potessero distruggerle. Infine, l’oggetto più suggestivo: in una camera, l’unica separata dal resto degli ambienti, dove è conservato il manoscritto della Giovine Italia, c’è un calco del viso di Mazzini poco dopo la sua morte.

Bianca Conforti

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