Ultima modifica: 1 Aprile 2021

…Ed il premio per il miglior poeta va a…Dante!!!!!

Oggi, in questo articolo, spiegherò una volta per tutte perché io abbia un debole per Dante, visto che me lo chiedete in molti… piuttosto mi chiedo perché non piaccia a voi!!! Qualche poeta ve lo fanno studiare per forza, quindi rassegnatevi. Comunque è molto meglio Dante di altri poeti che mettono insieme dei paroloni stravaganti e le cui poesie sono indecifrabili. Mi chiedete il perché sia più importante Dante degli altri??? Se continuerete a leggere, miei cari curiosi, lo scoprirete.

Ora, immaginatevi di svegliarvi uno di questi giorni con tutte le persone che parlano tedesco, e voi non ci capite un fico secco. Ecco la situazione linguistica di una qualsiasi persona nel medioevo che non si potesse permettere un castello con 42 stanze da bagno. Diciamo che la casa di Dante ne aveva 25 ed a lui è toccato quindi studiare sia l’italiano popolare sia il latino. Lui comprendeva le persone che non riuscivano a raccapezzarsi, senza scuola, in tutto quel vocabolario latino. Cercò così di diffondere, scrivendo il mega-romanzo della “Divina Commedia”, una lingua per metà popolare e per metà signorile: il volgare fiorentino. Da questa lingua proviene la grammatica che studiamo oggi (…e non arrabbiatevi per questo con il povero Dante, lui non ha fatto nulla!!!).

Ma la grandezza di Dante non si ferma solo a questo atto di puro altruismo. In questo testo il poeta ha anche cercato di rendere il più interessante e romantica possibile la “commedia”, facendo esplorare al suo “Avatar letterario” ogni antro più oscuro dell’Inferno ed ogni vetta più nascosta e scoscesa del Purgatorio pur di ritrovare la sua bellissima amata: Beatrice. E’ vero, ormai il linguaggio dantesco è un po’ datato, ma non credete che in un qualche modo dovremmo portare rispetto a quel geniaccio di Dante??? (Veramente ragazzi, prima che scriva “La Divina Commedia, Atto 2°” e ci metta tutti all’Inferno).

Il vostro Samuele, per gli amici Caronte, vi saluta, e spera di rivedervi al prossimo articolo.

Testo di Valente Samuele

Fonte: Prof.ssa Rossella Mazzarella, scuola secondaria di primo grado Mariti di Fauglia




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