Ultima modifica: 8 Dicembre 2020

…Iscrivo o non iscrivo?

Riflessioni prima dell’iscrizione della mia piccola ad un plesso del Mariti.

 

Come sarà il futuro della mia figliola? Per figurarmelo la lascio giocare alle costruzioni: non solo Lego, anche legnetti, foglie e sassolini.

Canticchiando un motivetto tutto suo costruisce una specie di paese, col fiume e ogni altra cosa necessaria.

La sua sarà un’intelligenza architettonica?

Altre volte la guardo di sottecchi, mentre monta a cavallo con un’audacia che io non ho mai avuta, col mento proteso, un sorriso concentrato e tutto il corpo pronto ad assecondare la cadenza del trotto.

E mi stupisce la sua leggiadria.

Quando dorme sento la mia stanchezza, ma la burocrazia incombe e devo decidermi e iscriverla a scuola.

Guardo questa scuola come fosse un panorama ed è un panorama che mi piace.

Pare che agli studenti chieda di esplorare i campi della loro curiosità, gli insegnanti insegnano senza il ricatto di premi e punizioni, rispettando con serietà la dignità e il diritto dello studente.

Ostacoli ce ne saranno anche in questa scuola, si sa che non basta il metodo, ci vogliono le persone che lo praticano, ma per quello in segreteria mi hanno spiegato e potremo conoscere gli insegnanti, che si presenteranno durante le assemblee.

Ogni tanto passo davanti al giardino e vedo che gli intervalli usano lo spazio esterno e che alcune materie sono svolte all’aperto.

Lì in fondo un orto, anche alcuni alberi di ulivo.

Chissà se i bambini raccoglieranno le olive?

L’intervallo finisce, come vorrei essere una farfalla e seguire gli studenti, che in fila ordinata tornano in classe.

Da una porta finestra intravedo una sedia: le sue gambe finiscono con delle palline da tennis.

Come mai? A chi sarà venuto in mente? Questa scuola fa tornare la curiosità anche a me. Ho deciso: ci iscriverò mia figlia.

Un genitore Anonimo




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