Ultima modifica: 1 Aprile 2021

Un’iniziativa per la “Giornata della Solidarietà” alla secondaria di Fauglia.

Tra i molti interessanti percorsi scelti, uno che ha colpito molto gli studenti è stato: “La Street Art come strumento di riqualificazione degli ambienti urbani e di cittadinanza attiva dei giovani”. Condivido con gioia il lavoro frutto di questo incontro virtuale realizzato da S. Valente della classe 2°D.

“La Street Art, un’arte d’espressione”

Oggi, martedì 30 marzo, tra la seconda e terza ora, abbiamo partecipato ad un progetto molto educativo riguardante la “Street Art”.

Il progetto è stato promosso da due educatori di un centro ludico di San Giovanni alla Vena.

Hanno iniziato l’approfondimento raccontandoci che la Street Art è nata in un quartiere di New York, il Bronx, come forma di protesta con cui gli artisti cercavano di farsi ascoltare in un modo diverso. Guardando una bella presentazione con molti esempi di Street Art davvero affascinanti, l’attenzione della classe è salita al massimo. Poi gli educatori ci hanno chiesto quale, tra tutte quelle opere, ci avesse colpito di più e quali emozioni ci avessero suscitato, oppure che graffito avremmo fatto noi e perché.

Ci siamo messi tutti a scrivere e pensare. Al momento della lettura ad alta voce ho visto idee fantastiche e tutte diverse fiondarsi fuori dalle immagini virtuali dei miei compagni, ed andare via via a formare un puzzle della nostra visione sempre diversa e più ampia della Street Art nella testa di ognuno di noi.

Alla fine della terza ora, purtroppo, ci siamo dovuti salutare, ma questo incontro non è stato fine a se stesso, e penso di parlare a nome di tutti se dico che non guarderò mai più un’opera del genere con gli stessi occhi annoiati di prima. 

Domande e Risposte sull’opera di Street Art che ci piace di più:

Ecco l’immagine che ho scelto e mi ha colpito più di tutte le altre: (immagine 1)

-Perché hai scelto questa immagine???

Io adoro il Fantasy, e quest’opera mi ha ricordato una creatura fantastica (un Erkling, creatura di “Animali Fantastici E Dove Trovarli” che è molto simile ad un goblin “oscuro” e con cui ho fatto il paragone non tanto perchè mi piaccia, quanto perché me lo ricordi) 

-Quale dettaglio dell’opera ti rappresenta di più???

Io mi sento un po’ come l’uomo che si arrampica sulla scaletta per sfuggire al prato di “antenne wi-fi” per andare verso l’immaginazione e verso la fantasia (il grande “mostro”) perché la Didattica a Distanza non mi piace, e sento l’esigenza, ormai, di staccare dalla tecnologia.

-Cosa rappresenteresti tu??? che messaggio vorresti mandare???

Io vorrei mandare il messaggio che l’immaginazione può cambiare la realtà stessa, ed illustrerei una porta aperta verso un prato o una foresta con varie creature magiche del “Signore degli Anelli” o di “Harry Potter”.

-Quali colori utilizzeresti???

Utilizzerei molti colori freddi, come blu e verde, che ti infondono tranquillità e, come le onde blu dell’oceano, ti fanno portare via dalla fantasia.

-Con chi disegneresti???

Sono molto combattuto, perché da un lato vorrei farlo con Achille, un mio grandissimo amico, e da una parte sarebbero preferibili Maya e Leo, amanti della lettura come me.

Di sicuro se potessi resuscitare i morti, però, sceglierei J.R.R. Tolkien.

-Quale luogo sarebbe il luogo più adatto???

Se parliamo di immaginazione, questa rappresentazione la farei sicuramente a Vinci, dove si tiene l’annuale Festa dell’Unicorno.

-C’è una particolare emozione o un particolare ricordo che ti suscita una di queste illustrazioni???

L’illustrazione che ho scelto mi ricorda sicuramente i primi libri Fantasy che ho letto, tra cui “Lo Hobbit”, “Il Signore degli Anelli”, “Harry Potter”, “Percy Jackson”…

(Intervista personale di S. Valente.)

 

Un’altra studentessa, A. Novi invece ci propone altre riflessioni (immagine 2): 

– Ho scelto questa immagine perché mi suscita una sensazione di libertà, i colori trasmettono tranquillità e mi fa sentire libera.

– Se fossi un particolare dell’immagine sarei i punti bianchi sul vestito della ragazza, perché anche se sono dei piccoli punti sono molto visibili e in qualche modo rappresentativo.

– Se dovessi creare un murales disegnerei una famiglia, in una casa perché vorrei che trasmettesse una sensazione di protezione, un rifugio.

– Userei principalmente il giallo perché è un colore che trasmette felicità e il blu per la serenità.

– Disegnerei il mio murales in un muro abbandonato per far si che quel luogo apparentemente privo di bellezza diventi qualcosa di importante e sceglierei una persona brava a disegnare/dipingere perché io non sono in grado.

 

Ringraziamo l’associazione Nicola Ciardelli che ci ha offerto la possibilità di usufruire di molte splendide iniziative e la cooperativa sociale Arnèra per l’interessante incontro, spunto di così profonde riflessioni.

 

Fonte: Prof.ssa Rossella Mazzarella e gli alunni S. Valente e A. Novi della classe 2°D della secondaria di Fauglia.




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