Ultima modifica: 17 Novembre 2021

Energeticamente, attività laboratoriali per l’apprendimento attivo

 

Ciao, il mio nome è Samuele e frequento la scuola media di Fauglia.

Il mio è un paesino di campagna, dove tecnologia ed elettronica non influenzano la vita come in città. Pensavo quindi che l’argomento “energia” non riguardasse così tanto la mia vita di tutti i giorni. Ovviamente mi sbagliavo. E di grosso!

Con la parola “energia”, infatti, si intende un concetto molto più ampio della mera elettricità: ogni nostro movimento si attua grazie all’energia (energia chimica che si trasforma in cinetica). Ogni elemento, animato o meno, possiede un’energia contenuta nel suo legame chimico (energia chimica) ed un’energia che dipende dalla sua altezza (energia potenziale).

Può sembrare un argomento noioso, ma invece lo si può affrontare in maniera avvincente, educativa, interessante e divertente.

La nostra professoressa di tecnologia ci ha fatto prima di tutto provare alcune simulazioni online sul programma PHET per farci imparare in un modo diverso e più facile. Una di queste simulazioni indicava con un istogramma l’energia potenziale (derivata dall’altezza), l’energia cinetica (del movimento) e quella termica (dell’attrito) che variano durante il movimento di un ragazzo su una pista da skateboard.

Una seconda simulazione invece ti permetteva di creare diversi “sistemi” in grado di tramutare una tipologia di energia in un’altra. Uno dei sistemi più comuni era attivato da un uomo in bicicletta, che pedalando trasforma l’energia chimica del cibo che aveva appena mangiato in energia meccanica del movimento delle ruote. Le ruote erano poi collegate ad un generatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica, che andava ad alimentare una lampadina. Essa trasformava quindi l’energia elettrica in energia luminosa.

Un’altra interessante attività, sullo steso tema, è stata quello di ricostruire, con materiali di recupero, dopo aver formato dei piccoli gruppi di lavoro, il meccanismo biella-manovella, inventato da James Watt, che è alla base del funzionamento del motore delle auto e delle prime locomotive.

Tale meccanismo riusciva a trasformare il moto rettilineo (avanti ed indietro) di un pistone spinto dal vapore, nel moto circolare delle ruote che permettono lo spostamento dell’intera struttura.

Samuele Valente IIID

La didattica laboratoriale nella discplina Tecnologia, è alla base dell’apprendimento. Utilizzare molteplici approcci ( il gioco-simulazione, la costruzione di un modello, la realizzazione di una presentazione digitale) permette di differenziare l’apprendimento adattandosi alle esigenze di ciasuno, sviluppando abilità pratico-operative; in più il lavoro di gruppo, ha consentito di lavorare sulle competenze relazionali.

Fonte Benedetta Palla




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